venerdì 5 dicembre 2008

ORA BASTA!

Mentre ingrassano i pescecani della finanza, tagliano salari, pensioni, scuola, sanità e servizi sociali!

SCIOPERO GENERALE

indetto dal sindacalismo di base di otto ore

- Venerdì 12 dicembre 2008 -

Padroni e potere finanziario, hanno da anni scatenato una guerra contro lavoratori e ceti popolari imponendo, complici governo e cgil - cisl - uil, bassi salari, precarietà, meno diritti. Per non continuare a subire, lotta con il sindacato di base!
  • 3.000 euro annui di aumenti per salari e pensioni
  • Riduzione dei prezzi a partire dai beni di prima necessità e tariffe sociali per gas, elettricità e trasporti.
  • Salari europei e adeguamento automatico di retribuzioni e pensioni agli aumenti dei prezzi.
  • Cassa integrazione e mobilità all’80% della retribuzione per tutti i dipendenti, precari, collaboratori, interinali.
  • Abolizione leggi Treu e 30
  • Abrogazione del decreto Gelmini, difesa della scuola pubblica, assunzione dei precari
  • Diritto a prestazioni sanitarie di qualità e alla casa
  • Tolleranza zero per chi provoca infortuni gravi o mortali

sabato 29 novembre 2008

Comunicato per i Trasferiti

Alle Lavoratrici, ai Lavoratori trasferiti a Roma:

Riceviamo sollecitazioni quotidiane da parte delle Colleghe e dei Colleghi trasferiti a Roma il 30 settembre u.s. che ci chiedono quando si terrà l’incontro sulle previsioni di rientro, l’attuazione del programma, i tempi e le modalità.
Con l’approssimarsi della fine del periodo di trasferta giungono a Milano richieste anche in merito alla stipula della convenzione per i viaggi aerei nei 9 mesi successivi al termine della trasferta.Ci pervengono inoltre segnalazioni relative a ritardi nei rimborsi delle spese anticipate per le trasferte (con competenze posteriori al mese successivo alla richiesta) e a trattamenti disomogenei tra le varie Direzioni.
Informiamo i Colleghi trasferiti che la RSU ha inviato specifica richiesta d’incontro, congiuntamente alle OO.SS., in data 31.10. Da quel momento siamo in attesa di riscontri aziendali per poter calendarizzare l’incontro. OO.SS. e RSU hanno ulteriormente sollecitato la Direzione HR in tal senso. Non appena sarà concordata la data, ne daremo notizia.

Milano, 27 novembre 2008

La RSU WIND di Milano

lunedì 24 novembre 2008

ERA IL MASSIMO CHE SI POTEVA OTTENERE?


L’assemblea dei lavoratori Wind di S.S.Giovanni avvenuta in data 21/11/08 è stata l’unica, fino ad ora, ad aver bocciato l’ipotesi d’accordo di 2° livello.
Perché un risultato del genere nei confronti di un accordo che in tutto il resto d’Italia sta avendo il pieno consenso dei lavoratori wind?

La spiegazione è semplice, le motivazioni che ci hanno portato a votare NO coincidono con le obbiezioni fatte in altre sedi d’Italia, allora dov’è la differenza?
La differenza sostanziale stà nel fatto che in un anno e mezzo quest’azienda ha rovinato la vita di 365 famiglie di Milano, nel 2007 con l’esternalizzazione dei 275 lavoratori del call center di S.S.Giovanni, e pochi mesi fa con il trasferimento di 90 lavoratori a Roma, questo comportamento da parte di Wind ha fatto alzare il livello di attenzione dei lavoratori di Milano.

1- NON CI FIDIAMO PIU’ DI WIND.
2- NON CI FIDIAMO PIU’ DELLE GARANZIE VERBALI (SIA DA PARTE AZIENDALE CHE SINDACALE)
3- NON ACCETTIAMO PIU’, CHE FRA IL POCO E IL NIENTE, BISOGNA ACCETTARE SEMPRE E SOLO IL POCO

Per non restare nel generico le motivazioni che hanno spinto i lavoratori di S.S.Giovanni a votare NO sono le seguenti:

1- L’aumento economico della reperibilità, lavori programmati, e P.d.R., richiesta dai lavoratori era equa in considerazione dell’aumento del costo della vita di questi ultimi anni, ed era insufficiente in considerazione della crisi economica mondiale, che ci porterà nei prossimi anni a condizioni di vita sempre più difficili. Se la tendenza dell’azienda deve essere sempre quella di giocare al ribasso anche quando le richieste iniziali sono eque/insufficienti, allora l’unica soluzione deve essere quella che le OO SS inizino a chiedere il di più (nelle votazioni di aprile per la piattaforma da portare all’azienda, l’assemblea di S.S.Giovanni aveva fatto notare questo problema e aveva proposto un emendamento in cui si chiedeva che l’incremento delle tre voci suddette fosse di un +40% anziche 30%)

2- IL Passaggio da 5° e 6° per i lavoratori della F.O. ha tenuto banco quasi per tutta la durata dell’assemblea, ovviamente tutti i dipendenti non appartenenti alla FO continuano a chiedersi se verrà mai riconosciuto anche a loro i 10 anni di professionalità lavorativa maturati, la garanzia che a portare avanti questa richiesta ci penserà la Commissione Formazione e Professionalità è stata giudicata negativamente. In assemblea erano presenti anche lavoratori delle FO che nonostante siano i beneficiari dei passaggi da 5° a 6° hanno votato contro ugualmente.
Hanno ritenuto grave, la mancanza di garanzie SCRITTE sui criteri che determineranno i passaggi di livello non danno alcuna garanzia per evitare che l’azienda li applichi con la consueta prassi del clientelismo. Soltanto a voce è stato garantito che l’ordine in cui i criteri sono elencati nell’accordo, corrisponderà alle priorità di scelta, per intenderci fin quando non saranno passati al 6° livello quelli assunti nel 1998 non dovrebbero iniziare i passaggi per gli assunti nel 1999.
Ci dispiace ma la fiducia da parte dei lavoratori di S.S.Giovanni, quest’azienda l’ha iniziata a perdere a Marzo del 2007 e l’ha persa completamente a Novembre 2008, se le OO.SS. ritengono di potersi ancora fidare di garanzie Verbali è una loro decisione che i lavoratori di S.S.Giovanni non appoggiano più.

3- Per quanto riguarda il Ticket Restaurant, è normale che apprezziamo l’aumento di 1,5€, ma sempre nelle votazioni di aprile sulla piattaforma da presentare all’azienda, avevamo fatto presente l’inadeguatezza della richiesta a fronte soprattutto di un aumento vertiginoso del costo della vita. Non conosciamo la realtà di altre città ma per un pasto normale (e per normale si intende primo secondo e acqua) a Milano ci vogliono 10 – 11 euro (ristoranti esclusi ovviamente).
Non è chiaro per quale motivo un lavoratore, che per ragioni di LAVORO è impossibilitato ad usufruire della mensa aziendale, deve rinunciare ad un pasto normale, se non pagandoselo per la metà fino ad oggi, e un po’ meno della metà da gennaio 2009..

4- Per ultimo pur riconoscendo positivamente l’importanza di trovare finalmente SCRITTA e regolamentata una prassi consolidata da anni, quella dei TURNI MAMMA, che vedeva la possibilità da parte delle mamme turniste del Customer, di chiedere l’ottenimento di un turno fisso nella fascia oraria 8-18.
Non si capisce quali siano stati i criteri che hanno portato l’azienda, (che ci tiene a farci sapere di: “Avuto riguardo dell’esigenza di favorire la cura dei figli nei primi mesi di vita” ) ad estromettere da questa agevolazione, tutte le mamme turniste che non fanno parte del Customer.
Per loro l’azienda si impegnerà a valutare compatibilmente con le esigenze tecnico organizzative, se e quando avrà riguardo anche dei loro figli.

Ci è stato detto “siete stati gli unici in Italia ad aver votato contro, non avete capito che era il massimo che potevamo ottenere”.

Vogliamo rispondere che l’abbiamo capito benissimo, ed è per questo che abbiamo VOTATO NO!!


· Era il massimo che si poteva ottenere con una piattaforma in cui le richieste (soprattutto quelle di carattere economico) partivano basse, nel formularle non si è dato il giusto peso all’operazione di ribasso che l’azienda ha puntualmente operato.

· Era il massimo che si poteva ottenere con le forme di lotta adottate.

· Era il massimo che si poteva ottenere dopo anni di assuefazione a trattative che hanno visto il potere d’acquisto dei lavoratori precipitare sempre più in basso, con conseguenze drammatiche per le finanze delle famiglie, che ogni lavoratore di Wind può giudicare da solo in base ai sacrifici che è costretto a fare per arrivare a fine mese.

· Era il massimo che si poteva ottenere, dopo anni di assuefazione all’idea, che la rivendicazione dei diritti dei lavoratori, la rivendicazione di un lavoro dignitoso, appartengono ad un altro periodo storico.

Per questi motivi l’Assemblea è contraria all’Ipotesi d’accordo di 2° livello

Votanti 22
Favorevoli 2
Contrari 20
Astenuti 0


I Delegati RSU Cub e Cobas

Sesto San Giovanni 21/11/08

venerdì 21 novembre 2008

Non Dimentichiamo gli esternalizzati di S.S.Giovanni


Nel gennaio 2007 Wind annunciò l'esternalizzazione di circa 275 Colleghi di Sesto S.G. in Omnia Service Center. Nonostante la ferma opposizione dei Lavoratori ed i 2 scioperi nazionali con manifestazioni a Roma e a Sesto SG, l'Azienda non volle sentir ragioni e procedette. Dopo gli scioperi ci furono 2 incontri in sede ministeriale in cui, da parte aziendale, vennero disegnati ottimistici scenari di sviluppo e date disponibilità a fornire informazioni sul piano industriale di Omnia Service Center (cosa mai più verificatasi). WIND si dichiarava inoltre disponibile a favorire un accordo di armonizzazione con le OO.SS.. I Colleghi di Sesto, informati, decisero di rigettare questa ipotesi, diffidarono le OO.SS. nazionali dalla stipula di accordi di armonizzazione ed impugnarono legalmente l'esternalizzazione con il patrocinio delle OO.SS. di Milano o privatamente. Ad oggi le cause sono ancora in corso. Dopo il passaggio in Omnia i Colleghi hanno vissuto un netto peggioramento della loro condizione con frequenti ritardi nei pagamenti degli stipendi, la perdita della mensa, a seguito trasferimento dal palazzo ex WIND di Sesto ad altra sede, il danno economico per mancato riconoscimento dell'assistenza sanitaria integrativa, il mancato pagamento del P.d.R. 2007, problemi legati a salute e sicurezza degli ambienti di lavoro, relazioni sindacali ridotte ai minimi termini. Inoltre, contrariamente a quanto veniva illustrato nel 2007 in sede ministeriale circa le linee strategiche del Gruppo Omnia che prevedevano "ulteriori significativi sviluppi" la scorsa settimana la stessa Omnia, nel corso di un incontro sindacale, ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di 4 sedi, trasferimenti collettivi ed il licenziamento di circa 100 Lavoratori a tempo indeterminato della sede di Palermo per mancato rinnovo della commessa Wind. I fatti sono talmente eloquenti che riteniamo non necessario commentare. Tutta la nostra solidarietà alle Colleghe ed i Colleghi Esternalizzati ed a tutti i Lavoratori Omnia.Milano, 21 novembre 20008La RSU WIND di Milano

mercoledì 19 novembre 2008

Presentazione Film Documentario "Caro Parlamento"


PRESENTAZIONE FILM

La Confederazione Unitaria di Base è lieta di invitarvi alla presentazione del film documentario di Giacomo Faenza “CARO PARLAMENTO”

Venerdì 21 novembre 2008 alle ore 10.00
Circolo della Stampa - Palazzo Serbelloni - Corso Venezia 16 Milano
(MM1 Linea Rossa fermata Palestro)

“Caro Parlamento” è un documentario sui giovani e il lavoro nell'Italia di oggi. Per realizzarlo sono stati selezionati (anche con l'aiuto della CUB) e intervistati 158 cittadini italiani di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Il film dura 55 minuti ed è suddiviso in 9 capitoli presentati sotto forma di favole.

Le favole sono in realtà gli articoli della Costituzione che parlano di lavoro seguite dalle interviste dei giovani che dicono senza riserve cosa pensano descrivendo la difficile situazione economica e lavorativa in cui vivono e ragionando su un futuro lavorativo sempre più precario.

Nell'ultimo capitolo dal titolo appunto Caro Parlamento i giovani segnalano i problemi di lavoro più urgenti da risolvere.

Alla proiezione del film sarà presente il regista Giacomo Faenza

Fondi pensione : Franano i rendimenti nei primi nove mesi del 2008.

Tra mancato guadagno e perdite realizzate chi ha conferito ai fondi il tfr ha perso il 6%.

Nei comparti che investono anche sui prodotti azionari hanno perso oltre il 10%.

In nove mesi i maggiori fondi di categoria gestiti da imprese e cigl, cisl e uil, hanno perso mediamente il 3%, mentre Tfr in azienda si è rivalutato del 3%. Tra mancato guadagno e perdite realizzate chi ha conferito ai fondi il tfr ha perso il 6%.

Nei comparti più aggressivi che investono anche sui prodotti azionari, in nove mesi hanno perso oltre il 10%. Ad esempio Fonchim Crescita perde il 14,78%, Cometa Crescita il 9,89%, Fondenergia dinamico il 12,42%, Cooperlavoro il 10,88%, Previcooper Dinamico l’11,29%, Gommaplastica Dinamico il 14,60%.

E’ utile ricordare che i sostenitori dei fondi considerano la linea di investimento su azioni come la più adatta per incrementare i versamenti! Le linee più prudenti e conservative rendono sempre poco e quasi sempre meno del tfr,

La crisi dei mercati finanziari travolge anche i fondi pensione aperti. Infatti su 353 linee di fondi pensione aperti con almeno 1 anno di vita, più della metà, 218 linee, pari al 62% del totale, ha fatto registrare rendimenti negativi. Ma il dato più allarmante è che nello stesso arco temporale, ben 120 comparti, pari al 34%, ha segnato dei rendimenti negativi a doppia cifra.

Esempio:Alleanza Almeglio Azionario 34,29%, Allianz Ras Insieme Linea Dinamica 30,43%, Intesa Previdenza PS Linea Rivalutazione Azionaria 29,76%. Questi dati si riferiscono alle prime due settimane di ottobre. Anche i fondi già esistenti nel 1993 hanno subito la stessa sorte.

L’esplosione della crisi finanziaria ed il crollo dei valori azionari hanno reso evidente a tutti che nel conferimento del tfr ai fondi pensione c’e solo un forte rischio per il salario dei lavoratori e un forte guadagno, a prescindere dalla resa dell’investimento, per i gestori, le banche e gli speculatori che hanno la possibilità di “giocare” con i soldi dei lavoratori.

Saggiamente la stragrande maggioranza dei lavoratori, come proposto dalla Cub, continua a tenere il Tfr in azienda. Le perdite dei lavoratori che hanno aderito ai fondi in Italia per quanto importanti e pesanti, non hanno ripercussioni immediate sul livello di pensione.

La crisi finanziaria globale si abbatte sui pensionati messicani e statunitensi

Sui pensionati messicani invece si abbatte la crisi finanziaria globale e i fondi pensione del Paese hanno perso quasi un miliardo di dollari in soli due mesi, settembre e ottobre. Le perdite medie fatte registrare dai fondi pensione negli Stati Uniti nei primi nove mesi dell'anno sono state del 14,8%, secondo il Financial Times. E il trend non è destinato a migliorare anche in ottobre.Il fondo californiano Calpers, uno dei più grandi negli Stati Uniti, ha fatto segnare un meno 20% nel periodo che va dal 1 luglio al 20 ottobre di quest'anno.

Una crisi che preoccupa gli investitore e gli amministratori locali e il governo federale, dal momento che i fondi pensione, negli Usa, comprendono complessivamente 2700 fondi per una raccolta di 1400 miliardi di dollari investiti da 21 milioni di lavoratori.Il risultato è che, ad oggi, ben il 40% dei fondi in questione sono considerati underfunded», cioè non in grado di pagare le pensioni promesse ai lavoratori:

Quanto succede, deve far capire l’importanza di rilanciare la previdenza pubblica, quale strumento unico, universale per il mantenimento del reddito percepito prima del pensionamento e rivendicare, per i lavoratori iscritti ai fondi chiusi, il diritto (oggi negato) al recesso e ad interrompere i versamenti e richiedere quanto versato.

Milano 12-11-08 A cura dell’ufficio studi Cub

giovedì 30 ottobre 2008

Report puntata del 26-10-08

Confederali!!! Questi signori pretendono di rappresentarci.

giovedì 23 ottobre 2008

COMUNICATO STAMPA: NO ALLO STATO DI POLIZIA CONTRO IL CONFLITTO SOCIALE



NO ALLO STATO DI POLIZIA CONTRO IL CONFLITTO SOCIALE

PIENA SOLIDARIETA’ ALLA SCUOLA E ALLE UNIVERSITA’ IN LOTTA


“Si sta affacciando un’emergenza democratica fatta di manganelli, di sgomberi, di provocazioni come quelle attuate al Centro sociale Horus di Roma, di attacco al diritto di sciopero e di manifestazione. Noi siamo dalla parte di chi lotta per non pagare la crisi, per la difesa della scuola e della università pubblica, degli spazi sociali autogestiti. Quella annunciata da Berlusconi è la risposta del governo alla ripresa del conflitto sociale esploso con forza con la straordinaria partecipazione allo sciopero generale e alla manifestazione del 17 ottobre”, questa la dichiarazione di Pierpaolo Leonardi, Coordinatore nazionale CUB, in ordine all’annunciato ricorso alla polizia per riportare l’ordine nelle università.

“Quanto sta accadendo oggi nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro contro il decreto Gelmini e la legge 133 di Brunetta è il miglior sondaggio possibile sul gradimento del governo. Le piazze sono piene, le scuole e le università occupate e i lavoratori lottano contro i tentativi di far pagare loro la crisi; come tutti i governi reazionari anche questo pensa di poter risolvere tutto con i manganelli”, conclude Leonardi.

Roma, 23 ottobre 2008

domenica 19 ottobre 2008

Rassegna stampa: Il Manifesto 18 ottobre.

Sorpresa sociale, sciopero generale
Inatteso, grandissimo, nonostante la pioggia. A Roma oltre 300.000 persone in corteo. I sindacati di base (Cub, Cobas, Sdl) raccolgono un successo importante; ora sono un soggetto con cui la politica - e la sinistra - deve fare i conti. Stracciato il luogo comune del conflitto generazionale
Francesco Piccioni
ROMA


La crisi sta rompendo molti argini, e non solo nelle borse. Lo vedi già uscendo dalla metro, piazza della Repubblica, mezz'ora prima dell'appuntamento per il corteo. La prima impressione è subito potente: lo slargo è già pieno. Per chi sa quanto siano «pigre» le partenze dei cortei romani questo è un segnale. Era successo lo stesso una settimana fa, per la manifestazione dell'11.
E' una folla di ogni età, dai bambini tenuti per mano da mamme o maestre fino ai canuti protagonisti di stagioni lontane. In mezzo i trentenni divorati dalla precarietà, i quarantenni che scrutano l'orizzonte per capire se e quanto reggeranno le aziende in cui lavorano (anche statali, visto l'aria che tira da 15 anni e i pruriti di Brunetta), i cinquantenni che vedono la pensione allontanarsi e immiserirsi. Ma che almeno conservano memoria di altri conflitti, hanno esperienza da trasmettere.
Si parte subito, di modo che dietro possano respirare. I coordinatori delle tre organizzazioni promotrici dello sciopero si godono il primo annuncio di grande successo, portando tutti insieme il piccolo drappo («patto di consultazione permanente») che dà conto del robusto passo avanti unitario che questa giornata rappresenta. Paolo Leonardi (Cub), Fabrizio Tomaselli (Sdl) e Piero Bernocchi (Cobas) sono presto assediati da cronisti e telecamere. Dietro di loro il grande striscione riassuntivo dei temi dello sciopero: «Basta con la distruzione di lavoro, salari, diritto, scuola, servizi pubblici». E' un discorso frutto di una dinamica sociale che ancora non ha incorporato - né poteva farlo prima - la dimensione e le conseguenze sociali della crisi. Ma di questo si comincerà a parlare da domani.
Si va, e un cielo carogna comincia a mandar pioggia. Prima a dirotto, poi intermittente, ma senza mai smettere fin quando l'ultimo cordone di corteo non sarà arrivato a San Giovanni. C'è un attimo di incertezza. Molti - tra lavoratori, studenti e maestre d'asilo - sono in piazza per la prima volta. Poi vedi che le maestrine sono veramente previdenti: in un attimo tirano fuori centinaia di mantelline, coprono al volo i bambi e via a sguazzare sotto l'acqua contro «la strega Gelmina». Viene sommersa dagli applausi una signora che porta un cartello davvero puntuale («Ci pisciano addosso, ma il governo dice che piove»). I più «maturi» e atei inveiscono alla loro maniera, massaggiandosi le giunture doloranti. Ma si va. Ai ragazzi dei licei non sembra fare effetto; saltellano cantando «Bella ciao», come ci fosse il sole. Ai vigili del fuoco, ovviamente, il clima non fa né caldo né freddo.
Da dietro entrano quelli del «Blocco precario metropolitano» che avevano occupato i binari della stazione Termini, offrendo la colazione ai passeggeri preoccupati di perdere il treno (molti, peraltro, erano stati cancellati per lo sciopero). Un ragazzo smentisce chi dice che certe parole non hanno più senso, sbandierando il suo cartello «il nero è di classe». E non parla di moda. Sarà perché i sindacati di base sono apertamente di sinistra, sarà perché è un bel colore, anche questo fiume di gente scorre sotto un manto di bandiere rosse. Fregandosene dei consigli pelosi di chi consiglia di farne a meno. Il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero, viene accolto nella prima fila e si fa tutta la strada come gli altri. Altri volti noti dei partiti ora extraparlamentari appaiono già al momento della partenza (Rizzo del Pdci; Musacchio, Sentinelli, Boghetta del Prc; Marco Ferrando, Gigi Malabarba e molti altri di Sinistra critica). Inutile cercare l'ombra del Pd.
Ma la piazza è di chi lavora, oggi. In una macchia gialla si presentano invece i dipendenti di Ikea. Si spiegano con la stessa sintetica rapidità con cui sono costretti a lavorare: «Subiamo ricatti continui, a decine sono assunti tramite agenzie interinali con contratti a due giorni; poi abbiamo stagisti dalla Regione, formazione zero e otto ore di lavoro; una marea di contratti a tempo rinnovati da anni; alle cassiere viene vietato di partecipare alle assemblee sindacali, chi è iscritto a qualche sindacato viene comandato per turni spezzati, in orari assurdi, per massacrarti la vita». Uno ricorda che «il fondatore di Ikea, era uno svedese collaborazionista dei nazisti; l'imprinting deve essere rimasto anche nei successori».
Nella i scuola i Cobas hanno il loro regno, ora molto rivitalizzato. Striscioni e bandiere sono davvero tanti, e si vede anche che in diverse utility (Telecom), servizi, fabbriche, questa presenza si è ormai consolidata. Imponente lo spezzone Cub, con una presenza massiccia del pubblico impiego (dall'Inps all'agenzia delle entrate, passando per praticamente tutti i ministeri e un profluvio di enti locali) e nei trasporti locali. Applausi per le centraliniste precarie di Legnano, diventate famose per una strip conference e invitate ad Anno zero solo la sera prima (ma sono ancora fuori dal lavoro). Anche l'Sdl ha ormai una presenza diversificata, ma il blocco dei dipendenti Alitalia non può certo passare inosservato, con tutti quegli steward e hostess in divisa, impeccabili, di fianco a ragazzotti coi dreadlocks.
E' un fatto sociale e politico enorme. Se così tanta gente si prende così tanta acqua con così tanta allegria, vuol dire che sotto c'è sostanza e ragioni vere. Senza l'acqua sarebbero stati certo più degli oltre 300.000 che tutti gli riconoscono (ma la cifra di 500.000 non sembrerebbe un'esagerazione), ma proprio le avversità meteo ingigantiscono la forza di questa prova. Gli stessi organizzatori non si attendevano un successo simile, anche se erano certi di una partecipazione molto più alta del solito. Molta di questa gente non è iscritta a questi sindacati, magari ha in tasca la tessera della Cgil. Un infermiere lo spiega con molta chiarezza: «non ne possiamo più e non vediamo una lira, era semplicemente ora di muoversi». O anche uno slogan che riscuote subito successo: «se qualcosa volete cambiare, dai vostri stipendi dovete cominciare».
Questo corteo ammazza parecchi luoghi comuni, nessuno innocente. Il principale è quello del «conflitto generazionale», dei giovani a basso salario e precari perché i vecchi sarebbero «troppo garantiti». Quei tanti volti di ultraquarantenni certificano che la precarietà è una condizione universale pervasiva; e che la riduzione di diritti e salari per chi sta un po' meglio (assunzione a tempo indeterminato e un salario garantito da un contratto nazionale, nulla di più) non comporta affatto un miglioramento per chi chi sta peggio. Anzi, i precari sono ulteriormente danneggiati (basta guardare a quel che vuol fare Brunetta nel pubblico impiego). Il secondo luogo comune spazzato via riguarda l'universo valoriale: cos'è «nuovo» o «vecchio», nel bel mezzo della crisi?
Da oggi c'è un nuovo soggetto sindacale e sociale con cui fare i conti. Lo sanno per primi i sindacati di base, fin qui frammentati e prigionieri di una condizione di minorità che ha sedimentato dei decenni anche un'attitudine minoritaria. C'è un salto di paradigma da fare, ma alcune premesse - il radicamento sociale - cominciano ad esserci.

Rassegna stampa: Il Manifesto 18 ottobre.

CORTEI L'abbraccio tra scuola e sindacati di base
30 mila a Milano Una bella lezione
Mariangela Maturi
MILANO


Le 30mila persone in corteo contro la Gelmini e i tagli alla scuola commentano all'unisono: «Erano anni che non si vedeva una manifestazione così». Non è solo una questione di numeri, ma di qualità della partecipazione: quel sorriso di un ragazzo di neanche vent'anni che individua il suo professore nel gruppo di insegnanti, lo insegue e lo saluta con un «bella prof» che più milanese non si può. «Roba mai vista, soprattutto per chi conosce bene il mondo della scuola e sa cosa vuol dire stare ai lati opposti della cattedra», dice un insegnante. Un successo ancora più clamoroso, visto che moltissimi milanesi sono andati ad ingrossare l'enorme corteo romano.
E' successo perché la scuola ha fatto da traino con la sua prorompente eterogeneità impossessandosi anche del corteo indetto dai sindacati di base. In piazza, gli aderenti a Cub e Cobas, come previsto, ma anche moltissimi «ribelli» iscritti e sindacalisti Cgil. Persone che non hanno nessuna intenzione di aspettare il 30 per lo sciopero generale. Piuttosto ne fanno due, e si precipitano in corteo con docenti, studenti, personale tecnico e amministrativo degli istituti di ogni ordine e grado. Persino il gruppo del personale dell'università Statale che aderisce alla Flc Cgil ha aderito in massa, e l'università infatti era mezza chiusa. Come le scuole, che secondo i Cobas nelle grandi città arrivano a punte del 60% di adesione allo sciopero. «Per una volta la piazza ha riunito tutti», commenta Michele Corsi di Rete scuole.
Il colorato serpentone raccoglie tutto il mondo delle scuole primarie: ci sono maestri, bambini e genitori, molti aderenti a Rete scuole e ai gruppi autorganizzati degli istituti. Il loro corteo parte da Missori. A poche centinaia di metri, in un'altra piazza, lo spezzone degli studenti si riunisce alla spicciolata dopo i picchetti davanti alle varie università e scuole superiori. Aprono le danze gli istituti superiori con i sound system stipati sui furgoncini, seguono a ruota i dottorandi assegnisti sotto l'egida «Il futuro è di chi lo ricerca», chiude lo spezzone degli universitari delle varie facoltà e accademie.
All'altezza di porta Romana, i due cortei si incontrano. E lì, il miracolo. Dai due fronti si guardano, si annusano da lontano. I cordoni di polizia che li separano si sciolgono sui lati del corso e fra gli applausi gli studenti si buttano tra le braccia dei loro professori. Che li accolgono, perché stavolta si sentono uniti. La manifestazione adesso è una sola, raddoppia, si mescola, si confonde: il ministro dell'istruzione è riuscita a fare un miracolo. Ovunque ci si giri, il clima è positivo: da una parte un professore guida algido la sua classe scatenata e fa spallucce: «Cosa devo farci, sono ragazzi». Dall'altra un bambino di pochi anni tiene la mano della mamma e quella della maestra. Sulla schiena porta un cartello colorato: «Noi difendiamo Anna e Francesco». E se gli si chiede chi sono, fa una faccia stupita: «I maestri che forse devono andare via». Vai a spiegare, cosa succederà alla scuola. Altro che Anna e Francesco. Al corteo di ieri c'erano anche Lucia, Paolo e Manuela; che quando passano davanti ad una scuola paritaria guardano i loro coetanei affacciati alla finestra e si sgolano a dire «Vieni giù, dai...Cosa fai lì?», mostrando lo striscione «Mariastella fai tu la bidella».
«Un risultato estremamente positivo - dice Luciano Muhlbauer, consigliere regionale Prc - che conferma il trend anti-Gelmini nazionale. Oggi esultiamo, ma bisogna avere molta lungimiranza nel guardare al futuro». Tutto bene, insomma. La scuola si è appropriata di questa giornata e delle strade di Milano. Un giovane cammina con il cartello «Io voglio fare ricerca», alla sua sinistra procede anche la maestra «Non una di meno». Davanti a loro, uno dei tanti iscritti alle scuole primarie, «I bambini migranti sono la nostra ricchezza». C'è anche un fuoriprogramma, quando dal palazzo della Borsa viene srotolato uno striscione con 95 tesi sulla precarietà.
Dopo qualche ora, tutti a casa a piedi, ché non ci sono mezzi. Gli universitari si spostano alla facoltà di Scienze politiche, dove un'assemblea decide per l'occupazione e la «notte bianca» di protesta, in attesa degli «Stati generali» dell'istruzione organizzata per martedì prossimo. Il bello deve ancora venire, lo sanno anche quei due ragazzetti che urlano «Oh prof, ci vediamo domani». E per una volta sono quasi contenti di andare a scuola.

venerdì 17 ottobre 2008

giovedì 16 ottobre 2008

Rassegna stampa: Il Manifesto 15 ottobre.

SCIOPERO GENERALE

«Il 17 in piazza un blocco sociale che paga le politiche di Berlusconi»

Intervista a Leonardi, coordinatore della Rdb-Cub. «Sacconi vuole impedire il conflitto per legge, mentre si licenzia»
Fr. Pi.


Paolo Leonardi è coordinatore nazionale della Rdb-Cub, che come confederazione la proclamato lo sciopero generale del 17 ottobre, insieme a Cobas e Sdl. «E' la prima uscita ufficiale - spiega - del patto di consultazione permanente tra le tre organizzazioni; a differenza del passato, stavolta è stato costruito unitariamente tutto il percorso che ha portato allo sciopero: l'assemblea del 18 maggio, la costruzione della piattaforma comune e quindi lo sciopero generale».
Quali sono i settori più importanti, per voi?
Noi riuniamo soprattutto scuola, pubblico impiego e precari; saranno la spina dorsale dello sciopero e della manifestazione. Sono i tre soggetti che più stanno subendo l'offensiva del governo, pagando i costi della riorganizzazione produttiva della pubblica amministrazione (P.A.) messa in campo da Berlusconi. Saranno presenti anche industria, commercio, trasporti, ecc.
Com'è la situazione dei precari?
E' molto molto brutta perché il decreto ammazza-precari prova a scrivere la parola fine su un'esperienza che ha visto centinaia di migliaia di giovani e meno giovani transitare per la P.A., venir formati, dare un contributo straordinario alla tenuta degli uffici pubblici. Alcuni uffici sono tenuti aperti soltanto da personale precario; e il decreto Brunetta rischia davvero di mettere in crisi la funzione della P.A.. Lì si gioca pure la partita sull'idea che ne ha questo governo, perché non solo attacca i salari e le condizioni di lavoro dei pubblici dipendenti a tempo indeterminato, ma impedisce la stabilizzazone dei precari. Vuol dire che la loro ipotesi è di rendere assolutamente inefficace la P.A. per poi poter procedere rapidamente alla privatizzazione totale di qualsiasi servizio pubblico redditizio.
Sacconi presenta un ddl di riforma del diritto di sciopero nei servizi pubblici.
Sacconi fa due operazioni. La prima è rendere definitivamente impossibile scioperare; già ora i vincoli posti dalla normativa lo rendono difficile,se non attraverso una serie di alchimie complicatissime. La seconda predetermina una condizione di alleggerimento del conflitto in una fase in cui la crisi economica e finanziaria verrà ovviamente scaricata sui lavoratori e sui ceti popolari; perciò si prova sin d'ora a impedire qualsiasi forma di conflitto che possa essere una risposta a questo attacco. Quindi fa due cose: da una parte tranquillizza i padroni sul conflitto, dall'altra - di fronte a crisi economica, modificazione strutturale della P.A., privatizzazioni, esclusione dei precari - cerca di togliere ogni strumento conflittuale vero, in grado di spostare sul fattore lavoro la forza contrattuale. Il soggetto più debole, nel confronto tra lavoro e capitale, viene pure depotenziato definitivamente nell'unico strumento che ha: lo sciopero.
Il 17 saranno in piazza con voi anche gli studenti medi e universitari...
C'è un blocco sociale in sofferenza, composto dai mondi del lavoro, della scuola, dei cittadini che vivono con grande apprensione le ricadute delle scelte di Brunetta, Gelmini, Sacconi; e stanno confluendo sullo sciopero generale del 17, l'unico che abbia una piattaforma compiuta su questi terreni. E anche l'unico finora proclamato e in preparazione. Noi ci aspettiamo una grandissima manifestazione. Tutto ci dice che nei trasporti, nella P.A., nella scuola, in molte aziende, in molti supermercati e ipermercati, ci sarà il blocco totale della produzione. Crediamo che questo sia l'avvio di una fase nuova anche sul terreno della rappresentanza sindacale, che non potrà più essere essere riservata solo a Cgil, Cisl, Uil; e a una Ugl tirata fuori dal cappello perché utile ai «giochetti» sulla rappresentanza.

martedì 7 ottobre 2008


CHIARIMENTI IN MERITO AI
TRASFERIMENTI da S. S. GIOVANNI a LORENTEGGIO





Le voci di un possibile trasferimento della sede di S.S.Giovanni a Lorenteggio, ci sono dal giorno dopo l’acquisizione di Infostrada.

In questi ultimi tempi però, dopo il trasferimento di alcuni colleghi da Lorenteggio a Roma, l’eventualità di un probabile trasferimento si è fatta sempre più insistente, e la scoperta del mancato rinnovo alla ditta che effettua la manutenzione e le pulizie degli uffici di Sesto, aveva contribuito a far credere a tutti noi che questa volta non sarebbero rimaste solo voci di corridoio.

In data 07/10/08 è stato chiesto ufficialmente all’azienda di confermare o meno la presenza di un piano per chiudere la sede di S.S.Giovanni, la risposta ufficiale è stata:
Al momento l’azienda NON prevede nessun trasferimento.
Il mancato rinnovo del contratto verso l’attuale impresa è avvenuto solo ed esclusivamente per scelte economiche e qualitative, la manutenzione e la pulizia dello stabile di viale Edison passerà alla stessa società che attualmente gestisce la sede di Lorenteggio.
L’azienda non si è sbilanciata però, a garantire il non trasferimento a lungo termine.

Memori dei trasferimenti avvenuti in passato, è stato ribadito all’azienda di tenere in forte considerazione, il disagio che un eventuale trasferimento comporterebbe ai lavoratori di Sesto.




Milano, 07 ottobre 2008



Le RSU di S.S.Giovanni
Ferro Denis
Marcolini Marco

sabato 20 settembre 2008

Vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori exWind (Omnia)

Comunicato stampa:

Vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori exWind (Omnia)

Il Tribunale del Lavoro di Monza, mercoledì 17 settembre, ha accolto il ricorso promosso da circa 50 lavoratori esternalizzati dalla Wind ed ora in forza ad Omnia, difesi dagli avvocati di San Precario: Antonio Pironti, Massino Laratro, Matteo Paulli, relativamente alle somme spettanti agli stessi a titolo di premio aziendale per l’anno 2007 e per gli anni a venire.

Il tribunale ha inoltre condannato la Omnia alla costituzione in favore dei lavoratori del Fondo di Solidarietà in precedenza istituito presso la Wind. In termini economici stiamo parlando di circa 2000 € a lavoratore oltre al diritto degli stessi a vedersi rimborsare le spese sanitarie specificate nel fondo solidarietà.

L'avvocato Paulli commenta positivamente la sentenza: "Ciò che Omnia ha tentato invano di perseguire rientra nello schema classico adottato in operazioni di questo genere di cui il 'profitto' imprenditoriale poggia esclusivamente sulla decurtazione dei diritti dei lavoratori". Nel concreto si tratta di 4 SUV in meno per gli uni e i giusti diritti in più per i lavoratori.

Questo giudizio si inserisce all'interno di un contenzioso più ampio fra i lavoratori, Omnia e la Wind. Infatti da domani continua il percorso di mobilitazione e di lotta iniziato nel mese sciopero a sionghiozzo nel mese di luglio che ha avuto un'adesione del 95% spiazzando l'azienda.


Da una parte si chiedono il riconoscimento dei diritti persi nel passaggio fra wind ed Omnia, e dall'altra si punta a invalidare l'esternalizzazione. Sarà sempre il tribunale di Monza a pronunciarsi nei prossimi mesi. Da ora in avanti è previsto quindi un ciclo di scioperi più o meno tradizionali a cadenza settimanale per ricordare ad entrambe le aziende che "non c'è trippa per i gatti; siamo incazzatissime e continueremo a denunciare le schifezze che stiamo subendo".

Mario del PuntoSanPrecario giustifica la strategia scelta come l'unica possibile per ottenere un risultato positivo "è necessario combinare tempestivamente alla protesta le azioni giudiziarie su tutti gli aspetti del contendere: l'esternalizazzione, i premi produzione, le condizioni di lavoro.

Solo con questa tenacia e questa rabbia otterremo il rispetto dei diritti. Per questo stiamo preparando delle azioni, ne vedremo delle belle".

E la manifestazione dei sindacati dei confederali?

Mario risponde: "Una protesta cha ha come punti fermi una carta delle responsabilità e un tavolo delle trattative a cui sedersi non ha un grande futuro. Anche perchè il passato dei confederali è macchiato dalle firme apposte a contratti, trasferimenti ed esternalizzazioni totalmente penalizzanti. La telefonia conta 250.000 impiegati con percentuali altissime di precarietà (fino al 70%). Le 24.000 assunzioni sbandierate negli ultimi due anni sono comunque una goccia nel mare e sono ascrivibili più al sacrificio e all'impegno di chi, in Wind, in Omnia, in Atesia, in Vodafone e in altre aziende si è ribellato che all'azione dei sindacati confederali, i quali, peraltro, hanno dimostrato una mollezza imperdonabile decidendo di non impegnarsi nell'azione legale intentata dagli avvocati del PuntiSanPrecario relativa ai premi di produzione ed al Fondo di Solidarietà".

Risultato elezioni RSU-RLS in Wind Milano

Hanno votato in: 555 Voti validi: 547 Voti nulli: 5 Schede bianche: 3

Hanno ottenuto i seguenti voti:
SLC-CGIL: 226 ( 7 RSU 4+ 3 di diritto)
UILCOM-UIL: 97 ( 3 RSU 2+ di diritto )
FLMUniti-CUB: 84 ( 2 RSU)
FISTel-CISL: 71 ( 2 RSU 1 + 1 di diritto)
COBAS: 46 1 RSU)
UGL: 23 ( nessun eletto)

i nominativi dei 10 eletti RSU

FLMuniti CUB Ferro Denis 37 voti
FLMuniti CUB Ardizio Claudio 16 voti
FISTEL CISL Raia Giuseppe 29 voti
SLC CGIL Dotti Maurizio 62 voti
SLC CGIL Bossi Pierangelo 35 voti
SLC CGIL Radice roberto 26 voti
SLC CGIL Cervero Annarita 18 voti
Uilcom Bernardi Vito 28 voti
COBAS Renna Vincenza 33 voti

altri 5 delegati saranno designati per diritto ( !!!! ??? ) da CGIL CISL UIL non sono ancora noti i nomi

giovedì 18 settembre 2008

E’ NECESSARIO REALIZZARE UN CONSITENTE AUMENTO DEI SALARI DEI LAVORATORI ITALIANI ( + 22 % )


CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE
Federazione di Novara
delle Rappresentanze Sindacali di Base
Via Cernaia 13 28100 Novara – Tel e fax 0321/620179 – e-mail info@novara.rdbcub.it
Gli Organismi istituzionali italiani ed europei, la Banca d’Italia ed anche la C.E.I.,
confermano quanto la CUB sostiene da lungo tempo:
E’ NECESSARIO REALIZZARE UN CONSITENTE AUMENTO DEI SALARI DEI LAVORATORI ITALIANI ( + 22 % )
Dati: O.C.S.E. (Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) Ne fanno parte 30 Paesi più sviluppati: (Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria).

Peggioramento delle condizioni di lavoro:
è + 28 % ( intensità del lavoro – produttività )

Aumento problemi mentali legati al lavoro:
è + 3,2 % ( stress, insonnia, ansia,…)

disoccupazione in crescita:
è + 6,2 % occupazione in calo

Ore medie annue di un lavoratore in Italia: è 1.824
Ore medie annue in Svizzera:
è 1.657
Ore medie annue in Germania:
è 1.433
Ore medie annue in Svezia:
è 1.411
Ore medie annue di un lavoratore O.C.S.E.: è 1.794

Reddito medio annuo lavoratore COREA:
è 28.095 euro
( + 42,1 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore REGNO UNITO:
è 28.007 euro
( + 42,0 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore SVIZZERA:
è 26.322 euro
( + 38,2 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore GERMANIA:
è 21.235 euro
( + 23,5 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore FRANCIA:
è 19.731 euro
( + 17,6 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore SVEZIA:
è 18.891 euro
( + 14,0 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore SPAGNA:
è 17.410 euro
( + 6,7 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore GRECIA:
è 16.720 euro
( + 2,8 % su italiano )
Reddito medio annuo lavoratore ITALIA: è 16.242 euro
( circa 1.350 euro su 13 – 14 mensilità ) 23° posto dei 30 Paesi O.C.S.E.

INFLAZIONE IN ITALIA
dati I.S.T.A.T.: è 3,8 % medio è 5,4 % sui beni di maggior consumo
inflazione programmata dal Governo per il 2008: è 1,7 %
Aumenti contrattuali/salariali richiesti dalle oo.ss. confederali: : è 3,4 %

Le RDB – CUB sono sempre più convinte che il rinnovo dei contratti, oggi più che mai, deve affrontare e risolvere i problemi reali dei lavoratori a partire dai salari, non legandoli alla produttività, alla quantità di ore e ai carichi di lavoro.
La contrattazione deve dare risposte anche alle richieste di maggior sicurezza, tutela della salute, di cancellazione della precarietà !!! Vanno respinte le norme, previste dal Governo, sugli straordinari e sul salario variabile, perché incentivano l’auto sfruttamento e istillano la convinzione, sbagliata, che la paga cresce solo con l’aumento delle ore lavorate.

LA RIDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA DEVE TORNARE A FAVORE DEI LAVORATORI FACENDO GIUSTIZIA DELLA RAPINA CHE HANNO SUBITO IN QUESTI ANNI A SEGUITO DELL’ABOLIZIONE DELLA SCALA MOBILE E DEI VARI ACCORDI DI LUGLIO SOTTOSCRITTI DALLE OO.SS. CONFEDERALI .

Novara 05 agosto 2008 C.U.B. FEDERAZIONE R.D.B. NOVARA

mercoledì 10 settembre 2008

ELEZIONI RSU RLS WIND MILANO VOTA I CUB



Elezioni per il rinnovo delle RSU RLS UNITÀ PRODUTTIVA MILANO
Mancano pochi giorni per il rinnovo delle RSU di Milano .
Si voterà nei giorni 15,16,17,18 settembre (15 Sesto SG, 16 Ortles, 17-18 Lorenteggio)

I problemi per i lavoratori di Milano sono tanti , elenchiamo i più importanti :

150 trasferiti a Roma… per noi i licenziamenti mascherati non si trattano…si rifiutano con cause !!!

250 esternalizzati a Sesto SG : loro non hanno trattato - hanno lottato e fatto causa , e le notizie a oggi sono buone, le stanno vincendo e avranno rimborsi per i danni subiti.

Ticket pasto fermi dal 2001 ! Un pasto fuori sede oggi costa il doppio e lo pagano di tasca propria tutti i tecnici e i lavoratori che consumano il pasto nel comune sede di lavoro.

Crescono gli utili : si dividono stock options tra alti manager, ma non si aumenta il premio di produzione per i lavoratori , mentre pochi premi e i livelli sono assegnati in modo mafioso.

La sicurezza sul lavoro è assai carente nei siti BTS , ULL e in alcuni uffici e luoghi di lavoro.

Di chi è la colpa? Di una gestione di HR della WIND di Sawiris da padrone delle ferriere dell’ottocento , ma anche di Cgil Cisl Uil – TLC.

Con l’accordo del 4 ottobre 2007 WIND ha comperato il silenzio e la connivenza di Cgil Cisl Uil : 40.000 ore erano destinate per le RSU per assemblee, permessi ; in realtà solo 10.000 sono di loro gestione ; le altre ore sono state utilizzate dai sindacati TLC nazionali per creare una dozzina di sindacalisti funzionari a tempo pieno per Cgil Cisl Uil, ma di fatto pagati da WIND.

Così si capisce perché Cgil Cisl Uil telecomunicazioni nazionali, hanno fatto votare i trasferimenti inserendo nell’accordo di gennaio i benefici per i part time : per farlo votare a tutti e fregare così i lavoratori milanesi trasferiti ( i benefici per i part time erano già stati concordati con WIND con un accordo il 25 maggio 2007 - accordo su cui non si è votato !!!!)

Risultato : 150 dimissioni + 150 trasferimenti , ma i trasferiti e i lavoratori si ricordano delle furbizie di Cgil Cisl Uil , anche adesso al momento del voto per le RSU

Se saremo eletti come primo impegno porteremo alle RSU di Milano la richiesta di aprire una causa collettiva : class action contro Wind e i sindacati Cgil Cisl Uil TLC nazionali con risarcimento dei danni ai 150 lavoratori trasferiti e ai 150 dimessi.
Siamo gli unici che hanno raccolto 172 firme di lavoratori per diffidare Wind e Cgil Cisl Uil TLC nazionali dal firmare l’accordo sui trasferimenti. Diffida ancora valida per la richiesta di risarcimenti a Cgil Cisl Uil nazionali e che sarebbe stata più efficace per invalidare i TRASFERIMENTI se qualche RSU locale l’avesse fatta propria.

Vota per fare i tuoi interessi VOTA FLMU CUB!! Vota chi ti dà fiducia

Appello al VOTO : andiamo a votare TUTTI e diamo un forte segno a Cgil Cisl Uil

I candidati dalla Lista FlmUniti - CUB
Claudio Ardizio
Denis Ferro
Fabio Leone
Gianfranco Paoli
Dario Pelizzari





giovedì 24 luglio 2008

Robin Hood o Superciuk?

Il ministro del Tesoro si è presentato come Robin Hood, ma la maschera è caduta quasi subito; quando ha presentato il Dpef è apparso nella sua vera veste quella di Superciuk che toglie ai poveri per dare ai ricchi.

Il dpef presentato dal ministro del tesoro è un condensato di politiche liberiste che fanno pagare ancora i ceti popolari, niente viene fatto per contenere il continuo aumento dei prezzi, le privatizzazioni dei servizi pubblici, come l’acqua, avranno pesanti ricadute sui bilanci delle famiglie.



Si cerca di coprire con la foglia di fico della tessera per acquistare generi di prima necessità ai “più poveri”.

Per il rinnovo dei contratti nazionali si prevedono aumento in linea con una inflazione al 1,7% all’anno mentre i prezzi viaggiano per i consumi delle famiglie ben oltre il 5%.

Questa è anche una risposta alla disponibilità di cgil-cgil-cisl di modificare gli assetti contrattuali riducendo strutturalmente il ruolo del contratto nazionale con la previsione di aumenti correlati alla inflazione realisticamente prevedibile.

E’ la dimostrazione che con i continui arretramenti si fanno solo gli interessi dei padroni.

Retribuzioni e pensioni si sono ridotte drasticamente negli ultimi 10 anni grazie alla politica concertativa tra cgil-cisl-uil , governo e confindustria.

Cub rivendica al contratto nazionale la funzione di aumentare le retribuzioni distribuendo ai lavoratori parte dei notevoli profitti che le imprese realizzano.

Nell’immediato rivendichiamo aumenti generalizzati per salari e pensioni di almeno 3.000 euro annui

  • Introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento dei salari e pensioni legato agli aumenti dei prezzi
  • Eliminazione dell'Iva dai generi di prima necessità
  • Difesa della pensione pubblica–No allo scippo del TFR, eliminazione della clausola del silenzio assenso e possibilità per i sottoscrittori di uscire dal fondo pensioni

Milano 24-6-08 Confederazione Unitaria di Base Milano: V.le Lombardia 20 - tel. 02/70631804 www.cub.it - e mail cub.nazionale@tiscali.it

giovedì 17 luglio 2008

SOLIDARIETA’ PER I COLLEGHI DI LORENTEGGIO

CON LA PRESENTE LE RSU E TUTTI I LAVORATORI EX WIND DELLA SEDE DI SESTO SAN GIOVANNI, ORA VIA BREDA MILANO, VOGLIONO ESPRIMERE LA LORO SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI WIND DELLA SEDE DI VIA LORENTEGGIO MILANO, CHE DOPO GLI INCONTRI, LE LOTTE, GLI SCIOPERI E LE SERIE MOTIVAZIONI ADDOTTE PER OPPORSI AL TRASFERIMENTO PRESSO LA SEDE DI ROMA, HANNO RICEVUTO LO STESSO LA LETTERA DI TRASFERIMENTO CON DATA EFFETTIVA DI DECORRENZA 30 SETTEMBRE 2008.
CI PIACEREBBE SAPERE QUALI SONO I “PIU’ ELEVATI LIVELLI DI EFFICACIA ED EFFICIENZA” A CUI MIRANO CON CON QUESTA RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALI E RIMANIAMO A DISPOSIZIONE DEI COLLEGHI ED RSU, DANDO FIN D’ORA LA NOSTRA DISPONIBILITA’ E SOSTEGNO PER LE INIZIATIVE CHE INTENDERANNO PORTARE AVANTI .

RSU OMNIA EX WIND MILANO, 14/07/2008

martedì 15 luglio 2008

Fondi pensione: a un anno dalla riforma il bilancio è pesantemente negativo.

Da maggio 2007 i fondi negoziali, secondo la Covip*, hanno perso l’1,9%, mentre il tfr ha reso il 3,6%. Le adesioni crescono poco o addirittura calano. Non aderiscono i giovani Non si è dovuto aspettare troppo perché si capisse che affidare il tfr ai fondi era peggio che giocare a bingo.

La previdenza integrativa non è decollata e il progetto di smantellare la previdenza pubblica è sostanzialmente fallito. E’ questo il giudizio che emerge dai dati ad un anno dal tentativo di scippo del Tfr a favore della previdenza privata.

In un anno i maggiori fondi aziendali o di categoria hanno perso l’1,9%, con punte dell’8/10% per le linee azionarie mentre Tfr in azienda si è rivalutato del 3,6%.
Tra mancato guadagno e perdite realizzate chi ha conferito ai fondi il tfr ha perso il 5,5%.

E’ bastato un anno per far capire che c’e un forte rischio per il salario dei lavoratori e guadagnano, a prescindere dalla resa dell’investimento, solo i gestori, le banche e gli speculatori che hanno la possibilità di “giocare” con i soldi dei lavoratori.

Alla fine di aprile 2008, sono circa 4,65 milioni gli aderenti alla previdenza complementare, un quinto dei circa 22 milioni potenziali sottoscrittori. Tra i 12,2 milioni di dipendenti privati aderisce solo il 25%, circa tre milioni di lavoratori.

In fatto di adesioni nei primi quattro mesi del 2008, si registrano rallentamenti, e addirittura cali. Inoltre i fondi, non convincono giovani e i precari già sfruttati e mal retribuiti.

Saggiamente la stragrande maggioranza dei lavoratori, come proposto dalla Cub, continua a tenere il Tfr in azienda.

La Cub ritiene che non vada abbassata la guardia anzi va rafforzato l’impegno per:
1. Rivendicare, per i lavoratori iscritti ai fondi chiusi, il diritto (oggi negato) al recesso e ad interrompere i versamenti e richiedere quanto versato.
2. Informare i nuovi assunti sui rischi dello scippo del tfr a favore dei fondi pensione e sul fatto che devono esprimere la propria eventuale contrarietà entro 6 mesi dall’assunzione.
3. Rilanciare la previdenza pubblica, strumento unico, universale ed insostituibile per assicurare il mantenimento del reddito percepito prima del pensionamento.

*Covip. Comitato di vigilanza fondi pensione


Milano 23/06/2008

giovedì 10 luglio 2008

CHI SIAMO E COSA VOGLIAMO - Una sintetica presentazione della CUB

La Confederazione Unitaria di Base (CUB) è il più importante sindacato di base operante nel nostro paese è presente nel CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro i cui componenti sono designati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri prendendo a base la rappresentatività).

La CUB organizza oltre 706.802 tra lavoratori dell’industria, dei servizi, del pubblico impiego, gli inquilini e i pensionati, ed è composta dai seguenti sindacati di base: FLMUniti (metalmeccanici, telefonici, energia); FLAICA (commercio, industria alimentare, igiene urbana, pulizie, servizi), ALLCA (chimici, energia, farmaceutici, plastica, gomma), CUB-Edili, CUB-Scuola, CUB-Informazione, CUB-Pensionati, CUB-Sanità, CUB-Tessili, CUB-Trasporti Aereoportuali, Cobas_pt-CUB, Fiap, FLTUniti (trasporto); RdB (pubblico impiego, energia, Lsu, servizi); SALLCA-CUB (Credito e Assicurazioni), Unione Inquilini (casa e territorio).

La CUB nasce nella primavera dei '92 per iniziativa di numerosi lavoratori fortemente critici nei confronti di cgil-cisl-uil. Come lavoratori ci siamo resi conto da tempo di non avere più un sindacato, cioè un’organizzazione che difenda i nostri interessi. Viviamo in un paese in cui i sindacati sono cinghia di trasmissione dei partiti e dei governo, mentre clientelismo e corruzione contraddistinguono un certo modo di fare sindacato. Tutti l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle nei diversi posti di lavoro. Anche la stessa parola "sindacato" è diventata quasi una parolaccia.
Eppure c'è un bisogno enorme di sindacato, di tutela dei nostri diritti, d'informazione.

Per questo motivo abbiamo costituito la Confederazione Unitaria di Base (CUB)

La CUB vive esclusivamente del contributo versato dai lavoratori con l'iscrizione e dalle sottoscrizioni effettuate dai lavoratori in occasione d'iniziative o di utilizzo dei servizi.
Pratica la più completa autonomia dal padronato, dai governi e dai partiti e caratterizza la sua iniziativa con una forte carica democratica affinché siano sempre i lavoratori a decidere sulle questioni che li riguardano direttamente.

I principali obiettivi della CUB:
  • integrazione al reddito per precari, lavoratori in cassa integrazione, disoccupati e pensionati
  • ridistribuzione del reddito a favore di lavoratori e pensionati attraverso un forte aumento del salario, l’introduzione della scala mobile, contro il silenzio assenso per il trasferimento del Tfr ai fondi pensione, il collegamento delle pensioni alla dinamica delle retribuzioni
  • l’occupazione stabile e tutelata per tutti/e, contro il lavoro precario, la riduzione dell'orario di lavoro a 32 ore a parità di salario e la creazione di lavori socialmente necessari
  • la difesa e lo sviluppo del sistema previdenziale pubblico, della scuola, della sanità, dei servizi sociali, del territorio e dell'ambiente
  • il diritto dei lavoratori alla salute e alla sicurezza rispetto alla centralità del profitto delle imprese
  • il diritto alla casa, ad un affitto equo, la detrazione fiscale dagli affitti, l'utilizzo dei fondi Gescal per il rilancio dell'edilizia pubblica e il recupero del degrado abitativo
  • il diritto dei lavoratori a decidere sugli accordi, la delegazione alle trattative, l'elezione democratica dei rappresentanti sindacali e la difesa del diritto di sciopero.

Inoltre la CUB è

  • recupero crediti da lavoro (differenze retributive, arretrati, inserimento nei fallimenti, ecc.)
  • controllo busta paga, scatti di anzianità, t.f.r., malattia e infortunio, assistenza legale
  • CAF di BASE( assistenza fiscale)
  • assistenza previdenziale
  • sportello salute, ambiente, sicurezza, infortuni, malattie professionali, ecc.
  • assistenza alla persone handicappate
  • assistenza ai lavoratori immigrati
  • tutela ai consumatori in collaborazione con ACU (Associazione Consumatori Utenti)
  • consulenza e assistenza legale su tutti i problemi della casa (affitti, sfratti, patti in deroga)

Assieme possiamo fare molto

L'esigenza di bloccare il continuo peggioramento delle condizioni dei lavoratori, dei pensionati, delle prospettive per le nuove generazioni e la costruzione di una nuova stagione di miglioramenti richiederanno anni di lavoro e la disponibilità di molti a impegnarsi.
Il raggiungimento degli obiettivi che la CUB intende perseguire richiedono la messa in campo di un adeguato rapporto di forza per vincere la resistenza di quanti si oppongono alla loro realizzazione. il rapporto di forza deriverà dal numero di quanti si attiveranno per sostenere l'azione della CUB sia attraverso l'adesione, la partecipazione alle iniziative, promuovendo la costituzione della CUB nei luoghi di lavoro, informando altri lavoratori che esiste una valida alternativa all'attuale situazione, sia dando il proprio contributo di idee e se possibile di tempo.
C'è bisogno del sostegno e dell'impegno diretto di tutti noi, da ritagliare nell'orario di lavoro: ogni giorno bastano 10 minuti di pensiero e 650 lire perché non aderire? Ciascuno può impegnarsi secondo le proprie disponibilità e capacità. Facciamo crescere a macchia d'olio la nostra volontà di cambiare.
Se sei interessato alle nostre proposte, se condividi l’esigenza di costruire un forte sindacato di base, democratico, che risponde solo ai lavoratori, non metterti tra i rassegnati, assieme possiamo fare molto. Con la CUB si può.


La Cub dispone di 145 sedi sul territorio nazionale.

Milano sede nazionale V.le Lombardia 20 www.cub.it e mail: cub.nazionale@tiscali.it
tel. 02-7063.1804 fax 02-7060.2409

martedì 8 luglio 2008

Presentazione candidati e programmi della Lista FlmUniti-CUBper le elezioni RSU RLS

La Flm Uniti Cub Wind di Milano ha attivato la procedura delle elezioni delle RSU RLS nell’unità produttiva di Milano e finalmente si è giunti a definire le date per le elezioni che si terranno dal 15 al 19 settembre. Questo consentirà anche ai trasferiti da Milano a Roma di votare.

Abbiamo concordato un incontro - fuori orario di lavoro - a Milano Lorenteggio per ascoltare i bisogni dei lavoratori e presentare i candidati e i programmi della lista ;

giovedì 10 luglio ore 18:00 presso il corpo G nella Saletta 10 al primo piano - dietro la mensa

sarà presente il segretario della Lombardia Flm Uniti - CUB Guido Trifiletti.

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Wind ha portato a termine un attacco gravissimo alle condizioni di vita dei lavoratori : “esternalizzazione di 275 lavoratori del Call Center di Sesto San Giovanni e l’accordo per il trasferimento di 240 persone da Milano a Roma ”. Accordo sottoscritto il 31-1-2008, nonostante una richiesta contraria di oltre 700 lavoratori e una diffida legale con 172 firme indirizzata a SLC -CGIL , FISTEL-CIL, UILCOM , senza che, almeno nel caso di Lorenteggio, le RSU, benché decadute, svolgessero un reale ruolo di contrasto alle decisioni aziendali, che nel frattempo ha fatto dimettere oltre un centinaio di lavoratori ( licenziamenti mascherati ). Le RSU uscenti non hanno più indetto alcuna azione di sciopero o iniziativa contro le volontà dell’ azienda dopo il 24 gennaio. L’accordo firmato il 31 gennaio è valido solo per i lavoratori che lo accettano. Esiste ancora la possibilità di incidere sui trasferimenti con iniziative e lotte e mandare un segnale preciso alla azienda e a SLC CGIL , FISTEL CISL, UILCOM UIL : i trasferimenti sono illegittimi . Si possono promuovere CAUSE LEGALI, class action e altre iniziative di lotta contro i trasferimenti da parte dei lavoratori che non accettano tale accordo illegale. Un rapporto di fiducia è stato rotto da Sawiris con i lavoratori di Milano. Vi invitiamo a partecipare all’incontro, a dare forza al rinnovo delle RSU e ai lavoratori votando i candidati della lista Flm Uniti - CUB . Milano 7 luglio 2008

giovedì 3 luglio 2008

Lista Candidati elezioni RSU a Milano



ELEZIONI RSU/RLS WIND TELECOMUNICAZIONI S.p.A.
UNITÀ PRODUTTIVA MILANO



LISTA CANDIDATI FLMUniti -CUB

Lista RSU

Claudio Ardizio
Denis Ferro
Fabio Leone
Gianfranco Paoli
Dario Pelizzari

Lista RLS

Claudio Ardizio
Denis Ferro
Fabio Leone
Gianfranco Paoli
Dario Pelizzari

venerdì 27 giugno 2008

Rimane solo un'insegna



Oggi 27/06/08 è l'ultimo giorno lavoro che i nostri ex colleghi del call center di Sesto trascorreranno nella sede storica di Viale Edison, da lunedì 30 giugno si trasferiranno presso la sede Omnia di via Breda.

Nella nuova sede non avranno più diritto ai parcheggi e ad una mensa aziendale, potranno ancora mangiare però, grazie ai ticket restourant da 5,24 euro, che a Milano bastano a malapena per un panino e una bottiglietta d'acqua.

E come essere stati esternalizzati due volte, questa è la frase che più di uno di loro ci ha detto in questi giorni, ed è la sacrosanta verità.

Del palazzo di 11 piani che è stato la sede di lavoro per tanti di noi, rimane solo un enorme cartello con la scritta WIND, ma al suo interno di wind resta solo il ricordo.

Siamo sempre convinti che la loro è stata un'esternalizzazione ingiusta, siamo convinti che il call center di Sesto San Giovanni tutto poteva essere tranne che un ramo di azienda indipendente, e per questi motivi che speriamo che le cause in corso diano ragione ai lavoratori restituendogli un posto di lavoro che gli spetta di diritto.

mercoledì 18 giugno 2008

Lettera per le RSU e wind

In data 18 giugno 2008 è stata pubblicata nell'albo aziendale Wind ( bacheca di fronte ai tornelli - passaggio piano terra di Lorenteggio) la indizione delle elezioni richiesta da FlmUniti CUB per il rinnovo delle RSU dell'unità produttiva di Milano come previsto dall'accordo interconfederale del 20 dicembre 1993.

A far data da oggi si intendono avviate le procedure per il rinnovo delle RSU dell' unità produttiva di Milano.

Il segretario provinciale FlmUniti-CUB

Guido Trifiletti

Milano 18 - 6 - 2008

Elezioni RSU Omnia (ex call center Wind)

I Colleghi di Sesto S.G. esternalizzati lo scorso anno in Omnia Service Center hanno votato per l'elezione della RSU.
Le sigle sindacali che hanno presentato le proprie candidature sono state Slc- Cgil, Fistel-Cisl e Flmu-Cub.
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Aventi diritto al voto: 239
Votanti: 160
Slc-Cgil: 72 voti (2 RSU)
Flmu-Cub: 54 voti (1 RSU)
Fistel-Cisl: 29 voti (nessun eletto)
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martedì 17 giugno 2008

Assemblea sulla piattaforma a Sesto San Giovanni

In seguito a discussione sull'argomento un assemblea poco partecipata (10 presenti) è stato richiesto il voto palese sul documento che si è così concluso:

Favorevoli: 0
Astenuti: 3
Contrari:4
Non votanti: 3

"CONTRO LA TRASFORMAZIONE DEL LAVORO RETRIBUITO IN COTTIMO!!!"

Puntare tutto su premi di risultato e straordinari porta il lavoratore a "vivere per lavorare" in un circuito perverso che spinge a dare sempre di più per ottenere briciole di benefici sugli utili aziendali e "sudarsi" a tempo pieno un salario di sopravvivenza.

Ciao.

giovedì 12 giugno 2008

Assemblea sulla piattaforma

Assemblea sulla Piattaforma Cgil Cisl Uil per la Riforma della Contrattazione
Le Segreterie Slc Fistel Uilcom di Milano e la RSU indiconoun'assemblea retribuita, per i Lavoratori dell'unità produttiva WIND di Milano, sede Sesto S.G.,
venerdì 13 giugno 2008 dalle 15:00 alle 16:00.
L'assemblea avrà all'O.d.G. la Piattaforma CGIL CISL UIL sulle Lineedi Riforma della Struttura della Contrattazione.

20 giugno, manifestazioni

Per il salario, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la continuità del reddito e contro la precarietà.
20 giugno 2008
manifestazioni e presidi in tutte le Regioni per:

Forti aumenti generalizzati per salari e pensioni di almeno 3.000 euro annui - Introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi–Eliminazione dell'Iva dai generi di prima necessità–Difesa della pensione pubblica–No allo scippo del TFR, eliminazione della clausola del silenzio assenso e possibilità per i sottoscrittori di uscire dal fondo pensione.
·Abolizione delle leggi Treu e 30. Continuità del reddito–Lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla mobilità.
·Lotta al razzismo che, oltre a negare diritti uguali e la dignità delle persone, scarica sui migranti la responsabilità dei principali problemi sociali.
·Rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito. No alla detassazione degli straordinari proposta da governo.
·Sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali.
·Restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare e pari diritti per tutte le organizzazioni.

Da anni siamo di fronte ad un violento e continuo attacco ai lavoratori da parte dei padroni e del potere finanziario ed economico, che ha prodotto bassi salari, precarietà diffusa, peggioramento dei diritti sociali, sfruttamento degli immigrati e delle donne, devastazione del territorio.

In questo quadro si colloca l'attacco portato da Cgil, Cisl e Uil per ridurre drasticamente gli spazi di democrazia nei luoghi di lavoro e gli strumenti generali di difesa delle condizioni di vita dei lavoratori. La proposta che intendono trattare con Confindustria e Governo sancisce lo svuotamento del Contratto Nazionale.

I sindacati di base avviano di una mobilitazione nazionale per giungere allo SCIOPERO GENERALE nel prossimo autunno.

Una mobilitazione che si basa su una piattaforma le cui linee generali sono state approvate dall'Assemblea Nazionale svoltasi il 17 Maggio a Milano ed alla quale hanno partecipato oltre 2.000 lavoratori, delegati ed Rsu. A sostegno di questa piattaforma indiciamo il
20 giugno 2008
manifestazione regionale Assolombarda via Pantano 9 Milano – ore 9,30

Cub - Confederazione Cobas - SdL intercategoriale

giovedì 15 maggio 2008

CONTINUARE LE LOTTE E LA MOBILITAZIONE

PER IL SALARIO, LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO, I DIRITTI SINDACALI
PER I LAVORATORI E PARI DIRITTI PER TUTTE LE ORGANIZZAZIONI, LA CONTINUITÀ DEL REDDITO E CONTRO LA PRECARIETA’


La condizione materiale di milioni di lavoratori dipendenti e pensionati ha subito negli ultimi quindici anni un profondo peggioramento.

Dall’accordo del luglio '93 ad oggi si sono susseguiti pesanti attacchi alle condizioni di vita e di lavoro degli operai, degli impiegati, tutti i salariati/e da parte di tutti i governi che si sono succeduti.

Alla richiesta di politiche di ridistribuzione del reddito si è risposto sostenendo le imprese, riducendo i salari, rinnovando i contratti pubblici e privati con enorme ritardo e con aumenti miserrimi, aumentando prezzi e tariffe; all’esigenza di aumentare gli investimenti per scuola, sanità, previdenza pubblica si è preferito accrescere a dismisura le spese militari, ridurre le pensioni, tentare di scippare il TFR, privatizzare i profitti, socializzare le perdite; alla mattanza sui luoghi di lavoro si è risposto trasformando gli ispettori del lavoro in consulenti per le imprese; alla richiesta di lavoro e tutele precarizzando tutto, alle aspettative dei migranti con lo sfruttamento e i CPT.

Cgil, Cisl e Uil hanno sostenuto ed appoggiato tutte le politiche liberiste ed hanno assunto ruolo e funzione di ammortizzatore sociale per impedire lo sviluppo del conflitto organizzato contro tali scelte e consolidare il loro monopolio della rappresentanza.

Il sindacalismo di base, autorganizzato, alternativo e di classe ha mantenuto salda in questi anni la propria posizione di totale indipendenza dai padroni, dai governi, dai partiti ed ha promosso lotte, mobilitazioni, scioperi generali partecipatissimi per invertire la tendenza e rafforzare le richieste del mondo del lavoro di fronte all’attacco bipartisan alle condizioni di vita di milioni di lavoratori.

Oggi è più che mai necessario continuare sulla strada intrapresa indicando i punti centrali della piattaforma su cui rilanciare le lotte e il conflitto

· Forti aumenti generalizzati per salari e pensioni- No allo scippo del tfr.
· Abolizione delle leggi Treu e 30 e continuità del reddito
· Sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi
· Ridare ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare e pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori.
· Difesa e potenziamento dei servizi pubblici e dei beni comuni.

ASSEMBLEA NAZIONALE


DEL SINDACALISMO DI BASE, DEI DELEGATI,
DELLE RSU E DEGLI ATTIVISTI INDETTA DA
CUB - Confederazione COBAS - SdL intercategoriale

SABATO 17 MAGGIO 2008
Ore 9.00/15.00 - MILANO – TEATRO SMERALDO
P.zza 25 Aprile. MM 2 Garibali x C.so Como



CUB - Confederazione COBAS - SdL intercategoriale